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Parma. Spry nasale contro gli scompensi cardiaci
Parma. Uno spray nasale a base di nanoparticelle inalabili per curare il cuore “scompensato”, ovvero non più capace di pompare il sangue in modo adeguato (come avviene ad esempio dopo un infarto).La ricerca è frutto del lavoro di un gruppo di scienziati italiani tra cui Michele Miragoli del dipartimento di Medicina e chirurgia dell’università di Parma e da Daniele Catalucci del Cnr Irgb i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine. Nel team anche Francesca Ravanetti del dipartimento Veterinaria di Parma.
Lo staff ha pensato di sfruttare i meccanismi dell’inquinamento atmosferico: in quest’ultimo, spiega all’Ansa Miragoli, le nanoparticelle tossiche una volta inalate possono arrivare al cuore e creare danni.I ricercatori hanno mimato questi meccanismi per creare un sistema di trasporto rapido e preciso di farmaci al cuore: nanoparticelle biocompatibili e non tossiche.Le nanoparticelle inalabili viaggiano verso i polmoni e di qui subito al cuore dove scaricano i farmaci; al contrario della somministrazione endovena, il farmaco in questa maniera arriva dritto al bersaglio ed è molto più efficace. “Nel giro di 5-7 anni – sostiene Miragoli – si potrebbe arrivare a sperimentazioni su pazienti”.Il team ha testato le nanoparticelle su degli animali, e il risultato è stato un successo.
Le potenziali ricadute cliniche sono enormi: innanzitutto le nanoparticelle posso veicolare farmaci che non si possono prendere per bocca, spiega l’esperto; inoltre farmaci cardiospecifici (RNA, peptidi). “Il tutto comodamente con uno spray che il paziente può autosomministrarsi anche a casa. Quindi vi sono ricadute soprattutto assistenziali e di costi. In effetti sarebbe una rivoluzione, limitando uso di aghi per intravenoso”.
(Lara Calogiuri)