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Catania. Laura Salafia si racconta nel libro “Una Forza di Vita”
Catania. S’intitola “Una forza di vita” il volume di Laura Salafia stampato da Domenico Sanfilippo editore, che verrà distribuito a partire da mercoledì. Il volume, che contiene una prefazione del giornalista Giuseppe Di Fazio e una postfazione di Maria Cecilia La Mela, monaca benedettina di clausura, è un diario pubblico di Laura Salafia, la giovane di Sortino colpita il primo luglio 2010 da una pallottola vagante alla fine di un esame universitario e ridotta da quel momento a vivere da tetraplegica. «Faccio questo mestiere da 20 anni, ma non ho mai incontrato i miei pazienti dopo averli soccorsi. Laura è stata l’unica che ho voluto rivedere. Il giorno dell’incidente non ci pensai su, capii subito che la situazione era molto grave e ho fatto quello che andava fatto. La prima volta che la rividi le chiesi se aiutarla a vivere fosse stata la scelta migliore per lei. Lei mi ringraziò dicendomi che nonostante la sua condizione ciò che voleva era proprio vivere. Con quelle parole riuscì a trasmettermi la sua grande positività». A parlare è Alessandro Conti, il rianimatore che per primo prestò soccorso a Laura Salafia il giorno in cui una pallottola vagante la colpì accidentalmente al collo. Lo abbiamo incontrato all’Unità Spinale dell’Ospedale Cannizzaro, dove si è svolta la prima presentazione del volume “Una forza di vita” (Domenico Sanfilippo editore), scritto dalla giovane di Sortino
Si è lasciata tutto alle spalle, è riuscita ad andare avanti grazie alla fede e alla speranza. «Ognuno di noi ha un percorso da seguire e credo che nulla accada per caso. – scrive – Io per quanto posso, guardo in faccia la sofferenza e nonostante essa sembri essersi cucita addosso a me, ogni mattina quando mi sveglio mi ritrovo una letizia nel cuore»
Senza dubbio l’affetto di coloro che in questi anni le sono stati vicini è stato uno dei punti di forza che ha permesso di alimentare la voglia di vivere di Laura. Tra tutti, senza dubbio, l’incontro con papa Francesco nel 2016. «Mi ha detto: non mollare, porta con fede la tua croce!» E durante la presentazione del suo libro, Una forza di vita, Laura ha voluto ancora una volta lanciare un mesUNA saggio «fondamentale» a tutti coloro che soffrono: «Vorrei che ognuno cogliesse quel pizzico di bontà che ogni giorno riserva. – ha detto – Non soffermarsi alle avversità. Non bisogna avvilirsi, la vita è bella. Non abbattersi mai ed essere fiduciosi nel domani. Bisogna essere solidali con chi ci sta accanto. Tutto è più facile, se affrontato con gli amici». Colpisce, al termine della lettura, come una giovane tetraplegica inchiodata a letto da più di 6 anni sia in grado di testimoniare una letizia e una forza di vita straordinarie, e di creare in chiunque l’abbia accostata una riconciliazione con la propria umanità.
(Lara Calogiuri